Venezia, 18 novembre 2021 – Avviato lo studio per affrontare il tema dell’accessibilità nautica nei Porti di Venezia e Chioggia nel pieno rispetto dell’ambiente lagunare. Sul tavolo l’analisi per la messa in opera di soluzioni altamente innovative nel rispetto dei vincoli fisici e dell'equilibrio idrodinamico della laguna veneziana - anche in considerazione del traffico acqueo locale e del sistema di dighe mobili MoSE – oltreché dell’obiettivo più ampio della decarbonizzazione dei trasporti.
L’iniziativa, promossa dall’Autorità
di Sistema Portuale fa parte del progetto “CHANNELING: the Green deal for
Venice” e prevede un’analisi basata su un approccio scientifico altamente
innovativo, attraverso il quale verranno integrati per la prima volta
modelli di simulazione idrodinamica e di navigazione con dati raccolti sul
campo in tempo reale, che consentiranno di valutare, in relazione al
traffico marittimo, l'impatto idrodinamico sul canale Malamocco-Marghera e
sulle fasce limitrofe. Attraverso l’attività di monitoraggio saranno poi
individuate soluzioni operative e progettuali applicabili sia lungo il canale
che nelle zone circostanti, al fine di salvaguardare l’ambiente lagunare e
garantire l’equilibrio tra traffico marittimo e sostenibilità ambientale. Il
progetto Channeling vale complessivamente 1,7 milioni di euro, cofinanziati
al 50% a fondo perduto dall'Unione Europea tramite il programma Connecting
Europe Facility (CEF).
Lo studio, affidato tramite un
bando di gara internazionale, vede ora al lavoro un pool di aziende italiane e
straniere guidate da Danish Hydraulic Institute, in linea con gli
altissimi standard di qualità richiesti dalla gara (e composta da DHI Srl
(Italia) e A/S (Danimarca), organizzazione internazionale che opera da più di
50 anni esclusivamente nello specifico settore delle acque, con particolare
competenza nella modellazione idraulica e nei processi idrodinamici e di
trasporto solido, FORCE Technology, basata in Danimarca, leader
internazionale nel campo degli studi di navigazione e manovra, che dispone dei
simulatori più avanzati al mondo; HS Marine, società di ingegneria
italiana con specifica esperienza in interventi strutturali e riqualificazione
e ricomposizione morfologica della fascia costiera; Cetena, centro di
ricerca e simulazione del Gruppo Fincantieri, specialista nelle simulazioni di
manovra, nel calcolo CFD ed in interazioni fluidodinamiche tra navi e matrice
acqua e Around Water, ditta unipersonale del Geol. Andrea Zamariolo,
esperto di sedimentologia e morfo-dinamica delle aree umide e lagunari).
“L’azione che avviamo - ha
affermato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Settentrionale e Commissario Straordinario per le crociere, Fulvio Lino Di
Blasio - va nella direzione che abbiamo annunciato e che sarà sviluppata
nel POT 2022/2024 in fase di completamento: mettere la sostenibilità ambientale
al centro delle politiche di sviluppo del porto, in cui il compito di garantire
l’accessibilità ai porti di Venezia e Chioggia viene svolto nel pieno rispetto
dell’ambiente lagunare e dell’equilibrio idrodinamico. Trattasi di uno studio
con il quale l’Autorità di sistema aveva di fatto già anticipato temi che poi
sono confluiti nell’agenda del Commissario Straordinario per le crociere la cui
mission si compone anche di attività connesse al tema dell’accessibilità alle
infrastrutture del sistema portuale e alla percorribilità dei canali che le
garantiscono l’accesso”.
E così, lo studio sul Malamocco
Marghera – che sarà pronto entro 12 mesi - non solo si presta a diventare una
buona pratica a livello Europeo o internazionale – uno dei motivi per il quale
la Commissione Europea ha inteso cofinanziare il progetto – ma consente di
rilanciare Venezia e l’intero sistemo portuale come hub privilegiato
per la sfida che il Green Deal ha posto in termini di sostenibilità e
attrattività del sistema economico europeo, come sottolineato da
Julian Espina, Project Manager –dell’Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e
le Infrastrutture (CINEA) in collegamento da Bruxelles: “Il progetto riflette
l’essenza del Green Deal, in termini di salvaguardia ambientale e garanzia di
modalità di trasporto sicure e sostenibili a livello ambientale. Inoltre, avrà
un impatto rilevante su due dei principali Corridoi TEN-T – il Mediterraneo e
il Baltico Adriatico. Lo studio potrà essere impiegato come uno strumento
chiave per i decisori pubblici e gli stakeholder, e proporrà una soluzione
innovativa di lungo periodo sul tema del delicato ambiente lagunare”.
All’evento di avvio dello studio
sono intervenuti Andrea Crosta – Business Unit Leader di DHI Italia e Antonio
Revedin – Direttore Pianificazione Strategia e Sviluppo dell’Autorità di
Sistema Portuale.
Il prossimo passaggio operativo
sarà la costituzione dell’Advisory Board, che sarà costituito da cinque esperti
di riconosciuta competenza in ambito idrodinamico, morfologico e di sicurezza
della navigazione che rivestirà compiti consultivi e di controllo sull’attività
e sugli esiti del lavoro.
