La questione, di crescente interesse, rispondente a scenari di innovazione culturale e organizzativa, concerne sia le metodologie sia le responsabilità degli attori, tanto i gestori (concessionari) quanto gli enti regolatori.
Da una parte la strumentistica simulativa – mix di procedure fisicamente basate e algoritmi di calcolo statistico-stocastico e ottimizzazione – entra sempre più all’interno di sistemi esperti, in grado di supportare (per ottimizzare) la gestione di risorse realmente strategiche quali sono gli invasi artificiali, essi stessi chiamati a svolgere funzioni multiobiettivo, dall’altra gli attori – gestori e regolatori, come detto – non possono che tendere a superare il tradizionale clima di contrapposizione per assumere un comportamento sì duale, ma al tempo stesso convergente: ispirato alla responsabilità sociale e alla prossimità territoriale.
Per i grandi invasi regolati artificialmente si tratta di governare un importante ampliamento della propria missione. Per i loro gestori, e per gli utenti idrici serviti, si tratta di contenere per quanto possibile il costo (monetario e funzionale) di questa evoluzione.
Durante il tavolo tecnico “LA GESTIONE DEI GRANDI INVASI – Ottimizzare gli obiettivi non economico-produttivi: rilascio ambientale, laminazione delle piene, vincoli paesaggistici e per la fruizione sociale, riserva strategica in presenza di cambiamento climatico”, organizzato nell’ambito della Italian DHI Conference 2015, strumenti e responsabilità sociale saranno dunque le parole chiave.
Nella conduzione del tavolo tecnico si intende coinvolgere in partnership ITCOLD (Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe) e ACQUA FUTURO (programma per la responsabilità sociale e la prossimità territoriale nella gestione idrica).
L’ing. Carlo Malerba sarà il Chairman del tavolo tecnico.